Rita Marcotulli con Giammaria Testa, mercoledì 10 Marzo [ore 21.15] al Teato Nazionale di Quarrata (PT)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2004 14:05
Rita Marcotulli con Giammaria Testa, mercoledì 10 Marzo [ore 21.15] al Teato Nazionale di Quarrata (PT)

“Koinè” è il nuovo lavoro di Rita Marcotulli, jazzista, pianista e compositrice da anni apprezzata a livello internazionale, ma in primo luogo musicista aperta a recepire influenze culturali diverse per restituirle filtrate dalla propria spiccata personalità. E di questa sua innata inclinazione Koinè è viva testimonianza: il progetto si configura infatti come uno stimolante e appassionante viaggio fra suoni e ritmi diversi compiuto insieme a una nutrita schiera di musicisti di svariata provenienza geografica e appartenenti ad altrettante aree musicali.

In “Koinè” , e nel disco omonimo, spiccano quindi le presenze internazionali del sassofonista inglese Andy Sheppard, solista richiestissimo in molteplici contesti, incluse le orchestre di George Russell e Carla Bley, altri autorevoli esponenti della scena scandinava quale il bassista Anders Jormin. Ma non meno qualificato è il contributo di artisti italiani nella persona dal cantautore Gianmaria Testa. Tutte le composizioni recano la firma della stessa Rita Marcotulli, che per i testi di “Interference”, melodia di grande forza evocativa, e di “Numeri”, canzone che si iscrive di diritto fra le più belle prove d’autore non solo italiane, si è avvalsa dei rispettivi contributi di Anja Garbarek e di Gianmaria Testa, di quest’ultimo sono anche le poetiche liriche di “E per non fare la fine di quella talpa”.

Tra espliciti riferimenti a mondi apparentemente lontani fra loro come il Nord Europa e l’Africa, efficacissime fusioni fra sonorità acustiche ed elettroniche, Koinè è un progetto che cattura subito per l’immediatezza comunicativa che lo contraddistingue e per lo spessore dei suoi contenuti artistici, frutto del mirabile incontro tra un palpabile e coinvolgente senso melodico e la naturale propensione a sperimentare differenti approcci compositivi.

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